SEO SERP Cluster & Brief:
genera cluster di keyword e brief SEO perfetti in pochi minuti

Un tool avanzato che unisce analisi semantica, ricerca SERP e intelligenza editoriale per creare contenuti che Google ama — in pochi minuti.

SEO SERP Cluster | Analisi Strategica
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SEO SERP Cluster

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Esporta Risultati

Cluster generati

Statistiche e Suggerimenti

Keyword totali: 0

Cluster generati: 0

Consigli SEO rapidi:

  • Usa la keyword principale del cluster nel titolo H1.
  • Includi le keyword secondarie in modo naturale nel testo.
  • Unisci cluster con lo stesso intento per creare contenuti più completi.

Vantaggi del Tool

Ecco i principali benefici che puoi ottenere usandolo:

  • Perché è utile

    • Eviti cannibalizzazione: non crei due articoli simili, ma un unico contenuto completo.

    • 🔍 Copri l’intento di ricerca reale: Google capisce che rispondi a tutte le varianti di quella ricerca.

    • 🚀 Aumenti le possibilità di ranking su entrambe le keyword (principale + secondaria).

    • 🧠 Crei un contenuto “clusterizzato”: ogni cluster = una pagina forte e coerente, non 10 pagine deboli.

Risultati che otterrai

Cosa Ottieni dall’Analisi

Cosa Ottieni dall’Analisi


SEO SERP Cluster ti permette di trasformare una lista di keyword in una mappa chiara e ragionata di argomenti, intenti di ricerca e priorità di contenuto.
In pochi secondi ottieni un’analisi completa che ti aiuta a capire come Google interpreta le tue parole chiave e come strutturare i tuoi articoli per posizionarti meglio.



🧩 1. Cluster Generati

Ogni cluster è un gruppo di keyword semanticamente affini, che Google collega allo stesso intento di ricerca.
Questo significa che tutte le parole incluse nel cluster parlano dello stesso argomento principale.

Esempio:

Cluster: Come fare la pizza in casa
Keyword secondarie: ricetta pizza fatta in casa, impasto pizza casalinga

👉 Cosa fare:
Scrivi un unico articolo per ogni cluster.
Usa la keyword principale come titolo (H1) e inserisci le secondarie nei sottotitoli (H2/H3) e nei paragrafi.



🔑 2. Numero di Keyword

Indica quante keyword compongono il cluster.
Se il numero è 2, significa che ci sono due termini strettamente collegati tra loro — di solito una principale e una secondaria.

Esempio:

  • Keyword principale: come fare la pizza in casa

  • Keyword secondaria: ricetta pizza fatta in casa

👉 Cosa fare:
Integra entrambe nel testo in modo naturale:

  • la principale nel Title, H1 e introduzione;

  • la secondaria in un H2 o in un paragrafo esplicativo.



🧠 3. Intento di Ricerca

Ogni cluster include un’indicazione sull’intento di ricerca, ossia cosa vuole trovare l’utente su Google.
Può essere:

  • Informativo → vuole imparare qualcosa (es. come funziona la SEO);

  • Commerciale → vuole confrontare o valutare (es. migliori tool SEO);

  • Transazionale → vuole acquistare (es. abbonamento Semrush).

👉 Cosa fare:
Adatta il tipo di contenuto in base all’intento:

  • Informativo → crea guide o tutorial;

  • Commerciale → scrivi confronti o recensioni;

  • Transazionale → prepara pagine prodotto o schede di vendita.



🧱 4. Tipo di Contenuto Consigliato

Dall’analisi delle SERP, il tool suggerisce quale formato preferisce Google per quell’argomento:

  • Guida passo-passo

  • Articolo completo

  • Lista o comparativa

  • Recensione o approfondimento tecnico


👉 Cosa fare:
Struttura il tuo contenuto secondo il formato consigliato, includendo titoli chiari, paragrafi ordinati e FAQ.

❓ FAQ – Domande Frequenti su SEO SERP Cluster

Un cluster è un gruppo di parole chiave semanticamente correlate che Google considera parte dello stesso argomento o intento di ricerca. In pratica, rappresenta tutte le varianti che un utente può digitare per cercare la stessa cosa.

Puoi inserire da 5 a oltre 100 keyword, una per riga. Il tool funziona meglio con liste da 20–50 keyword su un singolo tema, così da individuare cluster precisi e coerenti.

Significa che il cluster contiene due keyword fortemente correlate, di solito una principale e una secondaria. Entrambe vanno usate nello stesso articolo per coprire al meglio l’intento di ricerca.

Il tool la seleziona automaticamente: è la parola chiave più lunga o rappresentativa del gruppo. Va inserita in Title, H1, meta description e nei primi paragrafi del testo.

Le keyword secondarie rafforzano la pertinenza semantica. Inseriscile in H2, H3 e nei paragrafi di approfondimento per rendere il contenuto più naturale e completo agli occhi di Google.

L’intento di ricerca indica cosa vuole ottenere l’utente cercando una parola chiave. Può essere informativo (vuole imparare qualcosa), commerciale (valuta soluzioni) o transazionale (vuole acquistare). Scrivere il contenuto giusto per l’intento è fondamentale per posizionarsi bene.

Sì, se l’intento di ricerca è lo stesso. Se due cluster trattano lo stesso tema, unirli può creare un articolo più ricco e competitivo. Se l’intento è diverso, è meglio creare due contenuti separati.

È un suggerimento basato su ciò che Google mostra in SERP per quella keyword. Indica se conviene creare una guida, una lista, una recensione o un confronto. Seguirlo aiuta a rispondere alle aspettative dell’utente.

Sì. Dopo l’analisi puoi esportare i cluster in formato CSV o testo, per integrarli nel tuo piano editoriale o in strumenti come Excel, Notion o Google Sheets.

Ti fa risparmiare ore di lavoro analizzando automaticamente la relazione semantica tra keyword, l’intento di ricerca e la struttura ideale del contenuto. In pochi minuti ottieni una roadmap SEO completa.

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